PAFF! Pensieri a Fumetti Festival 2019
Se è vero che è dal 2017 che mi sono appassionata al mondo delle graphic novel, c’è da dire che all’inizio mi sono dedicata soprattutto alla lettura, a conoscere le diverse case editrici e i rispettivi cataloghi e a trovare librerie ben fornite che fossero comode per i miei acquisti.
Non ho partecipato a manifestazioni, incontri con gli autori o altro. Non ero abbastanza pronta e forse nemmeno ancora tanto coinvolta.
Il primissimo evento legato ai fumetti al quale ho preso parte, che mi ha tenuta a battesimo, è la quarta edizione del PAFF! Pensieri a Fumetti Festival di Modena: una manifestazione di stampo divulgativo e volutamente senza biglietto di ingresso, per avvicinare più persone possibili.
Questo festival è promosso dall’Associazione PAF! Pensieri a Fumetti, nata a Modena il 23 settembre del 2015 ed iscritta ad arci Modena.
Uno dei fondatori dell’Associazione, di cui oggi è Presidente, e di conseguenza uno degli organizzatori del festival, è Enrico Valbonesi, curatore culturale, esperto di fumetti e di cultura giapponese.
Per l’esattezza PAFF! si è tenuto sabato 18 maggio 2019, in concomitanza con il passaggio in città delle 430 macchine delle Mille miglia, gara automobilistica storica che risale al 1927, e con il primo Motor Valley Fest, evento diffuso nel centro storico.
Proprio per questo motivo è stato scelto come tema di questa edizione quello dei motori: «dalle auto a locomozione umana de Gli Antenati (The Flintstones) sino alle più tecnologiche vetture fantascientifiche».
Io, per poter partecipare all’intera giornata di sabato, sono arrivata a Modena venerdì notte (sono partita dopo il lavoro).
La mattina presto sono stata svegliata dal rombo delle auto delle Mille miglia. Una bellissima emozione vederle sfilare proprio sotto l’albergo!
Per raggiungere la sede del festival ho piacevolmente passeggiato per il centro della città e ho attraversato Piazza Grande dove ho potuto osservare per la prima volta dal vivo le celebri e lussuosissime Pagani. Notate qualche somiglianza con il disegno di Christian Cornia?
Il magnifico Palazzo Santa Margherita di Corso Canalgrande, ex convento del XII secolo, e più nello specifico la Biblioteca Comunale A. Delfini, che ivi ha sede, moderna, viva ed accogliente, con una interessante sezione di graphic novel, è stata la giusta location per questo festival.
Appena arrivata ho subito visitato Matite e Motori: l’esposizione di una ventina di tavole originali allestita e aperta al pubblico già dal precedente 13 ottobre.
Erano presenti opere di: Giorgio Abou Mrad, Capitan Artiglio, Giacomo Bevilacqua, Federico Brunetti, Eleonora Bruni, Cesare Buffagni, Christian Cornia, Arianna Farricella, Dario Grillotti, Andrea Malmusi, Marino Neri, Paolo Ongaro, Oscarito, Giuseppe Palumbo, Nico Picone, Roberto Recchioni, Enrico Simonato, Giovanni Timpano e Sara Mangialardi.
La sfida proposta agli autori partecipanti è stata quella di contribuire con un’opera che interpretasse il tema de “I motori” usando come forma espressiva il fumetto o l’illustrazione. Agli autori è stata lasciata piena libertà nell’interpretazione del tema proposto, chiedendo però di inserire sempre almeno un elemento che rimandasse chiaramente al mondo dei motori, senza escludere la possibilità di mostrare “motori” alternativi, immaginari o impossibili. Abbiamo voluto dunque sfidare gli autori ad offrirci una loro visione personalissima dell’argomento, per mettere in risalto i differenti stili e metodi realizzativi.
Enrico Valbonesi, Catalogo Esposizione “Matite e Motori”, 2019.
Subito dopo mi sono diretta nella zona riservata agli incontri con gli autori.
Il programma della giornata infatti prevedeva:
- alle ore 11.30: Il futuro delle macchine a fumetti, con Eleonora Bruni e Jacopo Paliaga;
- alle ore 15.30: Veicoli possibili o impossibili?, con Nico Picone e Fausto Vitaliano;
- alle ore 18.30: Unico limite: la fantasia!, con Capitan Artiglio e Marco Zucchi di Unimore.
Tra un incontro e l’altro era stato pianificato del tempo per permettere al pubblico di avvicinare i fumettisti, per scambiare due parole e per chiedere autografi e dediche.
Era anche possibile acquistare i libri presentati durante gli incontri e il catalogo della mostra in un banco allestito sempre all’interno della biblioteca.
Sono stata contenta di ottenere così i miei primi trofei: qualche dedica e anche un disegno extra.
Ho trovato davvero meritevole di plauso l’iniziativa di avvicinare i bambini al mondo del fumetto grazie a dei laboratori, pensati proprio per per i più piccoli, e proposti in due fasce orarie (dalle ore 12 alle 13 e dalle 16 alle 18).
Qui il tema del fumetto si sposava perfettamente con quello del riuso creativo e del riciclo. Non a caso sia l’idea che la gestione pratica dei laboratori erano affidate all’Associazione Officina del riuso, modenese anch’essa.
I bambini potevano scegliere fra varie attività: darsi al ritaglio e al collage per la creazione di un manifesto con la scritta PAFF!, o realizzare origami di aeroplani, oppure dedicarsi ad un proprio “paffaporto” per sensazionali viaggi nella fantasia. E allora perché non fabbricarsi un taccuino o un disco orario sempre con i fumetti?
Ovviamente, era specificato, tutti i fumetti impiegati erano esemplari difettosi o comunque destinati al macero.
Ai bambini veniva anche offerta la merenda a base di frutta fresca, succhi e yogurt, tutto rigorosamente bio.
Ci tengo a dire che dai bambini è stata accettata e tollerata la presenza di “bambini adulti” (forse meglio “adulti bambini”?) e quindi nel pomeriggio, senza vergogna, mi sono cimentata anche io a ritagliare e incollare, cosa che, non mi ricordavo più, aiuta notevolmente a rilassarsi e a distogliere la mente. Un vero e proprio ritorno all’infanzia!
In conclusione, la sera, a partire dalle ore 21.30, si è svolta l’asta di beneficenza delle opere in mostra, con due banditori veramente d’eccezione: Guido de Maria e Clod (Claudio Onesti). La loro contagiosa simpatia ha permesso che tutto si svolgesse in un’atmosfera giocosa ma sempre nella massima correttezza e nel rispetto delle regole.
Il ricavato è stato destinato interamente ad ASEOP-Casa di Fausta, struttura di accoglienza per i bambini ricoverati presso il Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Modena, e loro famiglie.
È stata una giornata fantastica, una prima esperienza che porterò sempre con me! Spero vivamente di poter partecipare a molte future edizioni.
Complimenti a tutte le persone che con tanta passione, impegno e lungimiranza hanno reso possibile tutto ciò!
Una nota a margine che ha dell’incredibile. Sapete il nome del ristorante annesso all’albergo dove ho alloggiato? Persepolis (offre cucina persiana…)! Giuro non lo sapevo! Non vi dico la mia faccia la mattina quando sono scesa per vedere le auto storiche più da vicino e me ne sono accorta! Nemmeno a farlo apposta. Che coincidenza assurda!
La prossima volta che capiterò a Modena magari lo proverò.