Mira, serie a fumetti sui (e per) preadolescenti
Dalla Danimarca arriva una graphic novel per preadolescenti. Il titolo, Mira, è il nome anche della protagonista alla quale Sabine Lemire ha dato voce e anima e Rasmus Bregnhøi le fattezze e l’universo visivo in cui muoversi e agire. È il primo volume di una serie che i due autori, coppia anche nel privato, hanno dedicato a questo personaggio irresistibile, nato nel 2017. Nelle librerie danesi ora sta uscendo il settimo, senza contare un paio di “numeri speciali”. Sinnos Editrice con lungimiranza ha scelto di pubblicarli tutti.
Ogni numero della serie ha come complemento del titolo alcuni hashtag che in un certo modo identificano i temi principali di ogni singola storia. In questo primo capitolo della saga, da un Capodanno al successivo, della giovane Mira conosciamo l’ambiente, le persone che la circondano, #amici #amore #tormenti.
La sua è una quotidianità come quella di tanti altri come lei, o quasi. Vive con sua madre, che è «la mamma più forte del mondo, ma è anche molto cringe», separata e single, che nel giro di poco tempo cambia diversi fidanzati. Ha il grande desiderio di conoscere suo papà, che non ha mai incontrato ed è legata indissolubilmente alla nonna, che più di tutti la capisce e la sostiene.
Naja è la sua amica del cuore, di classe, anche se l’arrivo a inizio anno scolastico di una nuova carismatica compagna determina uno scossone nel loro rapporto. Menomale che c’è Louis! Di lui forse ci si potrebbe anche innamorare. Ma come ci si accorge di aver preso una cotta per qualcuno? Mira proprio non lo sa. Non le è mai successo prima.
Nulla di strano. Sono gli anni in cui ci si sente grandi abbastanza per sognare di diventare blogger, aprire il proprio profilo Instagram @mira_lemire, trasformare la propria stanza da quella di una bambina, con il castello delle principesse e i pupazzi di peluche, a quella trendy di un’adolescente, ma si è ancora piccole per mille altre esperienze.
Una difficile fase di passaggio in cui, a dispetto dei notevoli cambiamenti sociali, cognitivi e anche del corpo, ancora non si è “né carne né pesce”. Spesso purtroppo ci si percepisce inadeguati. Quasi non si vorrebbe assomigliare a sé stessi. Può succedere di sentirsi impreparati a passi che ad altri vengono inspiegabilmente spontanei. Si è alla perenne ricerca di consensi e invece di frequente si finisce per essere vittime di prese in giro, bullismo e isolamento a causa dell’espressione della propria individualità.
E poi, come accennato, ci si vorrebbe fidanzare. L’idea è attraente ma la sua attuazione è alquanto prematura. Non si sa bene nemmeno cosa significhi. Si è ancora così puerili da preferire i giochi e il divertimento fra amici a tutto il resto, giustamente. Mira come affronterà questo anno particolare pieno di sentimenti ambivalenti e di piccoli grandi dilemmi dovuti alla sua età? Cosa le riserverà il futuro?
Impossibile non affezionarlesi e non aver premura di vederla crescere e diventare una teenager. Una curiosità che potrà essere appagata soltanto leggendo i prossimi fumetti della serie. Nel frattempo, mediante le pagine del suo diario segreto, le foto postate sulla sua recente pagina Instagram e i suoi messaggini, il lettore ha il privilegio di partecipare dei suoi pensieri, anche i più intimi. Oltre ciò scoprirà la ricetta dei muffin di cui è golosa e la tecnica per creare una deliziosa decorazione a forma di cuore, da appendere all’albero di Natale.
Per la modernità, per i toni, per i soggetti affrontati e il segno che lo contraddistinguono, Mira è un fumetto destinato a spopolare soprattutto tra le ragazzine dei primi anni della scuola secondaria di primo grado. In molte si rivedranno nella protagonista. Indubbiamente avranno la bella sensazione di entrare nel novero dei confidenti di questa loro coetanea e di essere invitate a fare parte del suo mondo. Inutile dire che vedersi rispecchiate e comprese nei bisogni e nei dubbi sarà motivo di empatia, oltre che fonte di sollievo e riflessione. Gli adulti invece avranno modo di fare un tuffo nel passato, ricordando il periodo precedente alla propria pubertà. Impossibile dimenticare le amicizie, le emozioni, gli imbarazzi e i complessi specifici di quegli anni e di quel faticoso cammino da infanzia ad adolescenza.
I disegni di Rasmus Bregnhøi sono semplici, vividi e bambineschi perfettamente in armonia con il tipo di narrazione ideata da Sabine Lemire. Abbozzati analogicamente in fase di schizzo, sono poi realizzati e colorati digitalmente su Photoshop su livelli diversi per le figure in primo piano, la via di mezzo e lo sfondo, fino alla forma definitiva. Ciò avviene scena per scena, senza la preliminare creazione di uno storyboard dell’intero fumetto. La gabbia è piuttosto classica e le vignette quadrate sono un’allusione alla forma dei post del feed di Instagram. Piacevole la resa della scenografia, sia degli ambienti interni, sia degli esterni, piena di una moltitudine di dettagli sfiziosi.
Le architetture, gli edifici e i viali di Copenaghen, precisamente della zona di Christianshavn, sono raffigurati in maniera semplificata ma sostanzialmente rispondente alla realtà. Per esempio, il kiosk disegnato da Rasmus Bregnhøi sulla sinistra nello scorcio cittadino di pagina 26 e 27 mi ha permesso di identificare Larsbjørnsstræde. Siamo all’altezza del numero 24. La conferma definitiva tramite il suggestivo palazzo giallo a destra con l’ingresso ad arco; quello color crema più avanti, peculiare per struttura e con il tetto rosso; l’albero e le costruzioni in fondo.
Alle pagine 50 e 51, invece ho riconosciuto una veduta in campo lungo e dall’alto di Torvegade, arteria principale del quartiere, all’incirca dal numero civico 62 al 54. Vi si susseguono: il Kebabking, anche se in posizione differente rispetto al corrispettivo reale, il Divane Kebab House, ristorante di kebab e specialità al barbecue; un punto vendita di Irma, catena di supermercati danese; un ottico all’angolo con Prinsessegade; lo Spicy Kitchen, caffè e take away (locale oggi chiuso definitivamente) e un altro dei numerosi kiosk della città.
Quanto ai personaggi, teste grandi su fisici piccoli e sottili, altrettanto grandi occhi tondi spalancati e nasi appuntiti sono la firma di Rasmus Bregnhøi. Un fil rouge che unisce la gran parte della sua vasta e varia produzione di illustrazioni in libri per bambini e ragazzi. Grande importanza è data inoltre alle modificazioni dell’umore e dello stato d’animo di Mira (e non solo). Sono sottolineate attraverso sostanziali variazioni nell’espressione del viso e negli atteggiamenti corporei, tipici del linguaggio non verbale. In determinati casi si sceglie di indugiare per intere sequenze e splash page sulla sua reazione emotiva a determinati eventi.
Rasmus Bregnhøi utilizza un altro simpatico espediente per aiutare a mettersi nei panni della sua giovane eroina di tutti i giorni. Inserisce all’inizio di ciascun capitoletto del racconto una faccina, un’emoticon di Mira. Questo minimo elemento grafico permette di cogliere all’istante il sottotesto, la traccia psicologica della protagonista nelle pagine a seguire.
Insomma, questo fumetto è decisamente consigliato ai preadolescenti e ai loro genitori. Io che ho l’età esatta della mamma di Mira (osservate bene le foto per saperla!), e figli però non ne ho, me ne sono letteralmente innamorata. Ebbene sì, non vedo l’ora di avere fra le mani il seguito! Il secondo “episodio” è previsto e annunciato per l’inizio del 2023. Per fortuna non manca poi molto…
2 Comments
Lara Mei
Davvero molto interessante: grazie per le belle cose che proponi sempre!
Giulia D'Angelo
Grazie a te, Lara, per l’affetto con cui mi segui…