La vera storia del topo più famoso del mondo
Fino a questo momento non mi era mai capitato di descrivere sul blog saggi sul fumetto. Per tutto però c’è una prima volta! Ed eccomi a raccontare di un libro per cui vale la pena deviare un po’ dalle mie abitudini. Sono certa infatti che possa piacere a tanti, esperti del settore dei fumetti e appassionati. Pubblicato a settembre 2022 da Graphofeel, una piccola casa editrice romana, si intitola Mickey Mouse, la vera storia del topo più famoso del mondo. Autori gli affiatatissimi Dario Amadei e Elena Sbaraglia, uniti da tempo anche nell’interessante progetto Magic BlueRay.
Senza dubbio i giornalini di Topolino, gli Almanacchi, i Classici hanno caratterizzato una parte della vita di tutti noi e rievocano bei ricordi, l’eccitazione di andare in edicola per acquistare il nuovo numero e gettarsi a capofitto nelle sue mirabolanti avventure. Mickey Mouse è stato quasi un amico, un compagno di giochi, il filo conduttore della nostra crescita.
«Tutti noi pensiamo di sapere tutto di lui, in effetti; ma, in realtà, conosciamo solo un breve tratto del suo lungo percorso perché ci ha accompagnato e divertito per qualche anno, in genere quelli spensierati dell’adolescenza, che ha contribuito a rendere ancora più speciali. Poi, crescendo, molti lo hanno salutato, convincendosi in maniera errata che Topolino sia roba da bambini […]»
In realtà è «una fonte inesauribile di emozioni e idee e fa parte di un universo parallelo che rispecchia la dimensione quotidiana di un intero secolo: un mondo nel quale è piacevole perdersi quando la realtà diventa insopportabile. Insomma Topolino è fondamentale in tutte le epoche della vita, e solo chi ha la fortuna di conoscerlo bene può riuscire a capirlo». Ritrovarlo in questo libro, come si augura Dario Amadei, fa «rivivere i momenti spensierati di un tempo felice che non c’è più».
Mickey Mouse, la vera storia del topo più famoso del mondo è un appassionato viaggio nell’universo di Topolino. Vi vengono scandagliati i suoi aspetti più intimi, in stretta connessione con il lavoro geniale e visionario di Walt Disney e con gli usi e riusi che del personaggio sono stati fatti nel tempo. Una biografia romanzata del mitico topo dalla sua creazione nel 1928 (la prima apparizione nel cortometraggio Steamboat Willie) fino ai giorni nostri.
Nel mezzo le storie e l’evoluzione del personaggio chiamato a confrontarsi con circa un secolo di grandi trasformazioni sociali, con mode e progresso tecnologico. L’ingresso poi di Topolino nella favolosa Hollywood, nelle serie televisive, i suoi viaggi in tutti i paesi del mondo (con un’ovvia attenzione all’Italia, e alla sua scuola di fumetto). Infine lo sviluppo della sua famiglia virtuale, dei suoi amici (Pippo, il Commissario Basettoni, Pluto, Orazio e Clarabella, Eta Beta, ecc.), dell’antagonista Gambadilegno, di Minnie, la sua fiamma di sempre, e quello dell’intera Topolinia.
Il volume, di cui qui in calce mostro l’indice per sottolinearne la ricchezza, è corredato di illustrazioni, schede di approfondimento e una bibliografia essenziale. Le note a pié di pagina rimandano a numerosi utili contributi, anche online. Scritto in maniera tanto semplice quanto accattivante e vivace, con sottile ironia, appaga curiosità e desiderio di conoscenza.
Unisce con grande maestria e grazia, il rigore della raccolta delle fonti e della documentazione con la verve narrativa di un romanzo biografico. E se la parte di racconto emotivo, il distillato di creatività ed emozioni, è quello a cura di Dario Amadei, le pagine più tecniche e storiche, non meno avvincenti, sono frutto dell’impegno di Elena Sbaraglia. La commistione di queste due “nature”, di queste due anime di Mickey Mouse, la vera storia del topo più famoso del mondo è resa immediatamente evidente attraverso un espediente grafico: l’uso di due caratteri tipografici differenti.
Un plauso ai due autori per come hanno saputo ricostruire e comunicare la vita di Topolino, eroe di tutti i giorni, piccolo, semplice e senza superpoteri. Uno di noi, anche se highlander. Attendo che trovino forza e coraggio, come scritto in postfazione, di raccontare anche Donald Duck, il nostro Paperino, e il mondo dei paperi: l’amata Paperopoli. Chissà. A presto!